Personalmente non condivido le valutazioni di alcuni osservatori per il presunto stop alla tecnologia Just Walk Out di Amazon. In realtà sta lasciando la gran parte degli Amazon Go per essere adottata in altri contesti. Andy Jassy il CEO che guida il colosso di Seattle ha ingaggiato l’ex Tesco Tony Hoggett SVP Worldwide Physical Stores & Speciality Fulfilment e il suo team proprio per ridare slancio e nuova identità all’azienda nella quale l’utilizzo delle singole tecnologie adottate sono parte di un ripensamento perché devono inserirsi in un disegno complessivo.
Hoggett è stato chiarissimo: “In Amazon, dedichiamo molto tempo ad ascoltare i clienti per capire i loro desideri e le loro esigenze e poi utilizziamo il loro feedback per semplificare loro la vita. Una cosa che i clienti ci hanno detto che apprezzano molto è la possibilità di uscire rapidamente quando acquistano un piccolo numero di articoli, senza dover fare la fila. Nei negozi più grandi, preferiscono la funzionalità del Dash Cart, con la possibilità di utilizzare uno schermo sul carrello per individuare gli articoli e ricevere esperienze di acquisto personalizzate, il tutto monitorando i vantaggi e le spese in tempo reale. Ognuna di queste tecnologie offre ai nostri clienti un’esperienza di acquisto diversa, ma entrambe risolvono l’annosa lamentela che tutti hanno: alle persone non piace aspettare in fila. Indipendentemente dal fatto che si tratti di ritirare rapidamente alcuni articoli o di fare la spesa settimanale per la famiglia, sia Just Walk Out che Dash Cart offrono la comodità che i clienti apprezzano, motivo per cui continuiamo a investire in entrambe le tecnologie, che si tratti di Just Walk Out nei nostri negozi Amazon Go negli Stati Uniti e Amazon Fresh nel Regno Unito. o il Dash Cart, in arrivo in tutti i negozi Amazon Fresh degli Stati Uniti”.
Il rapporto apparso su Business Insider afferma che i lavoratori indiani di Amazon avrebbero dovuto rivedere circa 700 transazioni su 1.000 nel 2022, cosa relativamente frequente nel mondo dell’AI . Amazon ha chiarito che i dipendenti hanno il compito di annotare i dati di acquisto reali e generati dall’intelligenza artificiale per migliorare il sistema Just Walk Out, non di gestire tutto attraverso una specie di occhio di Sauron (tipo Signore degli Anelli) che controlla tutto e tutti. “Questo non è diverso da qualsiasi altro sistema di intelligenza artificiale che attribuisce un valore elevato alla precisione, dove i revisori umani sono comuni”, scrive nel post Dilip Kumar, vicepresidente di AWS Applications. Ma tant’è. Come ricorda Fabrizio de André in Bocca di Rosa: “Una notizia un po’ originale non ha bisogno di alcun giornale, come una freccia dall’arco scocca, vola veloce di bocca in bocca..”.
In realtà, se oggi parliamo di innovazione tecnologica nel retail, lo dobbiamo in grande parte ad Amazon. Tanto di ciò con cui ci confrontiamo è nato a Seattle e dintorni e che, comunque la si pensi, resta la realtà trendsetter sul tema. Nell’idea di ecosistema unichannel del gigante di Seattle ripensare complessivamente all’esperienza di acquisto era e resta uno degli obiettivi principali. Tra inseguire colossi del retail USA con decenni di esperienza sulle spalle, sul loro terreno e provare a cambiare il campo da gioco rendendolo scomodo alla concorrenza, la scelta per Amazon era obbligata. Per questo sono convinto che alcuni commentatori confondano il necessario passo indietro su un aspetto del percorso (l’applicazione della tecnologia Just Walk Out in ogni formato distributivo) con il tramonto di quel disegno. In realtà, è l’esatto contrario. Leggi tutto “Amazon. Un passo indietro per farne due in avanti…..”