L’acquisizione di Carrefour da parte di Couche-Tard per il momento è congelata. Non certo chiusa. Le due società hanno rilasciato una dichiarazione congiunta dove non si dichiara, come era prevedibile, la conclusione dei colloqui ma si annunciano una serie di partnership operative. Un modo come un altro per guadagnare tempo.
Una cosa è chiara. Tutti sapevano benissimo, fin da subito, che acquisire il più importante datore di lavoro di Francia che presidia il 20% del mercato della distribuzione alimentare e ad un anno dalle elezioni presidenziali non sarebbe stata una passeggiata. Un’operazione facile da strumentalizzare che sarebbe stata vissuta negativamente dai francesi nonostante la congruità dell’offerta canadese.
Ma cosa è successo in realtà?
Scorrendo le notizie sui media francesi e confrontandole con quello che propongono i blogger con i quali ci scambiamo spesso informazioni sul comparto, tutto sembra essere iniziato prima dello scorso novembre. Il gruppo del Quebèc dopo aver spedito emissari in visita nei PDV su tutto il territorio francese ha individuato una presenza eccessiva di grandi insegne nella GDO. A parte Leclerc, Intermarché e Système U che hanno risultati soddisfacenti l’attenzione si è concentrata sulle tre insegne in maggiori difficoltà: Carrefour, Auchan, Casino. I primi due alle prese con importanti piani di ristrutturazione, la terza per i suoi debiti. Carrefour è stata la scelta naturale anche perché i suoi due principali azionisti è da tempo che vorrebbero cedere le loro quote.
Un contatto verso fine anno con il CEO Alexandre Bompard e una lettera formale di interesse hanno dato il via all’operazione. Pochi giorni dopo Alain Bouchard, Presidente e AD di Couche-Tard ha incontrato il management di Carrefour.
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