Permessi legge 104/1992

Legge 104/1992 – Riproporzionamento dei giorni di permesso

Con interpello n. 24 del 1° agosto 2012 il Ministero del Lavoro ha previsto che i tre giorni mensili di permesso ex art.33 della Legge 104/92 da dedicare ai familiari diversamente abili spettano per intero anche nell’ipotesi in cui il dipendente, nel corso del mese, fruisca di altri permessi quali ad esempio permesso sindacale, maternità, malattia ecc. 

Lo scopo di tali permessi è quello di dare assistenza morale e materiale adeguata a chi si trova in situazione di disabilità grave e non è ammissibile un ridimensionamento di questi permessi a causa della fruizione di istituti che hanno funzione, natura e caratteri diversi. 

Al contrario nel caso in cui il lavoratore presenti istanza ex L. 104/92 per la prima volta nel corso del mese, è possibile riproporzionare i permessi mensili in base ai criteri indicati dall’INPS nella circolare 128/2003.

Conciliazione lavoro-famiglia

Regione Lombardia – Riapertura dei termini ed integrazioni per la presentazione delle domande per la dote conciliazione

La Regione Lombardia, con Decreto n. 4942 del 5 giugno c.a., pubblicato sul BURL n. 23 dell’8 giugno 2012, ha riaperto i termini e apportato modifiche al bando relativo alla dote conciliazione (Lavoronews n. 56 del 19 dicembre 2011).

Si ricorda che: 
l’iniziativa è finalizzata all’erogazione di servizi destinati alla conciliazione dei tempi famiglia-lavoro, in fase di sperimentazione, nei territori di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Mantova e Monza Brianza;
la domanda deve essere presentata presso gli sportelli ASL;
la Dote Conciliazione si suddivide in Dote Conciliazione servizi alla persona e Dote Conciliazione servizi alle imprese.
Le novità introdotte dal succitato provvedimento riguardano:
l’introduzione, nell’ambito dei “Servizi all’impresa”, di un bonus da 500 euro una tantum a favore delle imprese che intraprendono percorsi di consulenza finalizzati ai piani di congedo e/o ai piani di flessibilità aziendale;
la possibilità, per tutta la durata della dote, di usufruire dell’astensione ma non si può, per lo stesso periodo, richiedere il rimborso Dote pena la decadenza dalla stessa;
la proroga dei termini per la presentazione della richiesta sia della “Dote conciliazione premialità assunzione” che per la “Dote conciliazione servizi alla persona” il cui termine, inizialmente previsto per il 31 dicembre 2011, successivamente spostato al 31 maggio 2012, fino al 30 giugno 2013.

Regione Lombardia – Bando “Responsabilità sociale per la competitività di impresa”

Regione Lombardia ha approvato un Bando per sostenere,agevolare,intraprendere e consolidare azioni di Responsabilità Sociale d’Impresa – RSI delle MPMI lombar­de e delle grandi imprese anche internazionali radicate sul territorio”.

Gli interventi ammissibili dovranno privilegiare misure sperimentali di welfare complementare a favore dei lavoratori e del contesto territoriale delle MPMI e implementare in maniera strutturata azioni e politiche aziendali di RSI, sviluppando ambiti innovativi sul tema oggetto del bando.

I progetti potranno riguardare uno dei seguenti ambiti:

1 AMBITO PEOPLE CARE

Interventi di supporto e sviluppo di forme di welfare complementare con particolare riguardo a strumenti di:

“health care”: attività di informazione/coinvolgimento relativa ai rischi per la salute della persona, sul lavoro e in ambito famigliare, alle relative modalità di prevenzione e cura, supporto economico ai servizi di assistenza e sanitari già presenti , progetti di sviluppo e/o applicazione di tecnologie innovative volte a migliorare la capillarità dei servizi medici a favore dei dipendenti.
mobilità sostenibile: i progetti dovranno prevedere l’uso integrato di servizi tra i quali accordi e convenzioni (intra/inter-aziendali), iniziative di car pooling e servizi di car sharing al fine di proporre soluzioni in grado di ridurre il parco macchine delle aziende e nello stesso tempo offrire adeguati servizi di mobilità sostenibile ai dipendenti.
benefit non monetari: si fa riferimento a progetti che riguardano benefit non monetari a sostegno del problema della “quarta settimana”, mediante accordi con fornitori di prodotti alimen­tari, scolastici, sanitari, ecc.,  borse di studio per i dipendenti e/o i loro famigliari, assicurazioni sanitarie integrative, accordi con banche e istituti finanziari finalizzati a garantire servizi agevolati o di anticipazione finanziaria.
2 AMBITO APPROVVIGIONAMENTO LOCALE

Tale ambito promuove la definizione e implementazione di politiche e strategie di approvvigionamento che, privilegiando fornitori lombardi e impegnati in attività connesse alla RSI, favoriscano lo sviluppo di attività economiche sul territorio.

3 AMBITO RETI DI SOLIDARIETÀ TRA IMPRESE E TERRITORIO

Sviluppo di progetti di solidarietà tra imprese operanti nello stesso ambito territoriale in situazione di crisi o difficoltà, finalizzati a soste­nere il processo di transizione mediante azioni e servizi per la continuità dello sviluppo professionale, il reimpiego e la riqualificazione dei lavoratori nel contesto occupazionale territoriale di riferimento.

Tale sperimentazione dovrà essere sviluppata attraverso la realizzazione di servizi di outplacement (anche con enti specializzati) condivisi tra più aziende sul territorio, per facilita­re il ricollocamento di dipendenti di aziende in crisi presso altre aziende locali, studi di fattibilità e attivazione di progetti pilota di job sharing tra imprese e tra imprese e organizzazioni non profit, per favorire il reimpiego di dipendenti nella stessa area territoriale coinvolta da fenomeni di crisi occupazionale e/o industriale.

LOCALIZZAZIONE

I progetti devono essere realizzati nell’ambito del territorio di Regione Lombardia. La durata massima dei progetti dovrà essere di 12 mesi. I progetti dovranno concludersi, comunque, entro e non oltre il 31 dicembre 2013.

AZIENDE BENEFICIARIE

Possono beneficiare dei contributi per la realizzazione degli interventi previsti nel bando le seguenti tipologie di imprese:

Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI);
 Grandi Imprese
Tali imprese dovranno appartenere ai seguenti settori:

artigianato, industria e cooperazione, limitatamente alle classificazioni ISTAT ATECO 2007 – primarie e secondarie – di cui alle lettere C ed F (attività manifatturiere e costruzioni)
servizi, limitatamente alle classificazioni ISTAT ATECO 2007 – primarie e secondarie – indicate nel Bando.
Le imprese potranno partecipare in forma singola o con modalità di aggregazione quali Associazioni Temporanee di Imprese (ATI), raggruppamenti, con forma giuridica di “contratto di rete”, gruppi cooperativi paritetici (GCP). Le grandi imprese  potranno beneficiare del contributo solo come partecipanti ad una delle possibili forme di aggregazione previste dal Bando.

SPESE AMMISSIBILI

Le risorse previste ammontano complessivamente a 850.000 euro e le spese ammissibili dovranno essere strettamente funzionali alla realizzazione ed attuazione dell’intervento ed effettivamente sostenute e quietanzate, identificabili, controllabili ed attestate da documenti giustificativi.

TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

La domanda di partecipazione al Bando deve essere presentata esclusivamente per mezzo del Sistema Informativo (“Finan­ziamenti Online”) a partire dalle ore 10:00 del giorno 23 maggio 2012 e fino alle ore 16:30 del giorno 19 luglio 2012

Occupazione, affari sociali e inclusione

Anno europeo dell’invecchiamento attivo: avvio a Roma. Nell’ambito delle attività previste per l’Anno europeo 2012 dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni, il Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione, Andrea Riccardi, ed il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, organizzano a Roma il 18 aprile l’incontro “Sfide demografiche e solidarietà tra le generazioni”.

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Manifesto per un servizio civile universale

VITA petizioni

Il servizio civile nazionale nato con la legge 64 del 2001 sta morendo. Dal 2008 al 2012 il fondo nazionale è passato da 299 a 68 milioni. I 68 milioni messi a bilancio quest’anno non sono sufficienti neanche a coprire i costi messi a bando.
 
Il primo febbraio risultavano in servizio meno di 9mila volontari. Nel 2006 erano quasi 46mila. Mentre i ragazzi nella fascia di età fra i 18 e i 28 anni che quindi avrebbero diritto ad accedere al servizio civile sono oltre 8 milioni.

Negli ultimi anni i tagli hanno ridotto le possibilità di accesso al servizio civile ma i giovani non si sono fatti scoraggiare: la domanda è sempre stata molto superiore all’offerta. Evidentemente i nostri ragazzi sentono forte la necessità di avere uno strumento di partecipazione civica che consenta loro di essere e sentirsi protagonisti della vita del paese.  
 
Il servizio civile in questi anni si è dimostrato un efficiente moltiplicatore di valore sociale. Secondo le stime del Centro universitario di studi sul servizio civile ogni euro investito produce un controvalore cinque volte maggiore in termini di formazione e servizi sociali offerti.  
 
PER SALVAGUARDARE QUESTO PATRIMONIO  E RESTITUIRE LA DIGNITA’ AL SERVIZIO CIVILE ALLA POLITICA NON  CHIEDIAMO FONDI AGGIUNTIVI, MA L’ISTITUZIONE DI UN SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE APERTO A TUTTI I GIOVANI CHE VIVONO NEL NOSTRO PAESE.

UN SISTEMA A CUI DOVRANNO CONTRIBUIRE SIA LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE, SIA I SOGGETTI PRIVATI PROFIT E NON PROFIT.
Vai al sito.

Conciliazione lavoro – famiglia

Conciliazione vita-lavoro – Bando per favorire la conciliazione vita-lavoro nelle imprese

L’iniziativa, promossa della Regione Lombardia, prevede una consulenza gratuita alle imprese per la definizione di strumenti flessibili in grado di rispondere alle esigenze di conciliazione dei tempi di vita/lavoro dei dipendenti.

Possono aderire alla sperimentazione tutte le PMI (anche micro e cooperative) sotto i 250 dipendenti aventi almeno una sede operativa nel territorio di Regione Lombardia.

Le imprese che si iscrivono avranno a disposizione un consulente esperto di organizzazione aziendale – pagato da Regione Lombardia – che svilupperà un piano di flessibilità aziendale e/o un piano di congedo (nel caso in azienda siano presenti donne in maternità).

Il piano di flessibilità è un documento che presenta strumenti e azioni che l’imprenditore potrà mettere in campo per aiutare i propri dipendenti a conciliare i tempi del lavoro con quelli familiari.

Il piano di congedo è un accordo tra datore di lavoro e donna dipendente che presenta le modalità di gestione del periodo di congedo della madre lavoratrice, dal momento della notifica della gravidanza fino al rientro al lavoro.

L’esperto viene scelto direttamente dall’imprenditore da una rosa di candidati messi a disposizione da Cestec (società totalmente partecipata da Regione Lombardia che si occupa del coordinamento del progetto).

Ecco i passi da seguire:

Registrarsi sul sito www.cestec.it/conciliazionevitalavoro
Compilare la modulistica, stamparla, firmarla e spedirla con marca da bollo da € 14,62 a Cestec entro il 31 marzo. E’ possibile inviare la domanda anche tramite PEC.
Il testo del bando è disponibile al link http://www.cestec.it/documentazione

Per informazioni :

http://www.cestec.it/conciliazionevitalavoro

conciliazionevitalavoro@cestec.it

Cestec: Tel 02.66737327

Ammortizzatori sociali

Proroga, per l’anno 2011, di benefici contributivi

Pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 52 del 2 marzo c.a., il Decreto 31 ottobre 2011 con il quale vengono prorogati, per l’anno 2011, i seguenti benefici contributivi:

incentivi per i datori di lavoro che, nel corso dell’anno 2011, hanno assunto o trasformato a tempo pieno e indeterminato lavoratori che erano titolari dell’indennità di disoccupazione ordinaria con requisiti normali (art. 2, comma 151, legge n. 191/2009) (Lavoronews n. 41/2010);
 riduzione della quota di contribuzione a carico del datore di lavoro, nella misura prevista per gli apprendisti, per i datori di lavoro che, nel corso dell’anno 2011, hanno assunto, a tempo indeterminato o determinato, a tempo pieno o parziale, lavoratori titolari dell’indennità di disoccupazione ordinaria che avevano compiuto almeno 50 anni di età (art. 2, comma 134, della legge n. 191/2009) (Lavoronews n. 41/2010);
 prolungamento, oltre i 12 mesi in caso di assunzione a tempo determinato e oltre i 18 mesi in caso di assunzione a tempo indeterminato, delle riduzioni contributive, nella misura prevista per gli apprendisti, per i datori di lavoro che, nel corso dell’anno 2011, hanno assunto lavoratori in mobilità o che beneficiavano dell’indennità di disoccupazione ordinaria, che avevano almeno trentacinque anni di anzianità contributiva, fino alla data di maturazione del diritto al pensionamento e comunque non oltre la data del 31 dicembre 2011 (art. 2, comma 134, della legge n. 191/2009) (Lavoronews n. 41/2010).

Welfare a carico della fiscalità generale: da intuizione di modernità a residuo del passato?

Draghi è stato molto chiaro. Il welfare europeo è da superare. Fornero sembra seguire lo stesso schema quando afferma che il costo del welfare non è più compatibile con la spesa pubblica. È una tesi di parte o un dato oggettivo? Dare tutto a tutti non è più possibile o potrebbe esserlo ancora a determinate condizioni? Il modello di welfare pubblico ipotizzato sembrerebbe essere quello delle tutele previste esclusivamente per chi è in difficoltà: disoccupati, poveri, indigenti. E pensionati rigidamente ancorati al sistema contributivo. Oltre a questo esistono le assicurazioni individuali e il welfare contrattuale (forse) a carico delle imprese dei lavoratori. E l’assistenza no profit. Forse non a caso Fornero cita Don Bosco. L’approdo sembrerebbe essere: Meno tasse, meno welfare, più salario netto, meno evasione e più responsabilità individuale. Se questo è l’approdo il disegno è chiaro. Può piacere o meno ma, per il nostro Paese, sarebbe comunque una rivoluzione copernicana. C’è un altro disegno? In Italia e in Europa? O assistiamo ad una semplice, quanto inutile, riproposizione dell’esistente? Io non vedo nulla di nuovo. Rimettere a posto i conti del Paese riducendo il debito pubblico passa anche da qui. Ovviamente non solo da qui. Chi si pone in un’ottica riformista non può non porsi questo problema centrale. Quale welfare, chi lo paga e dove eventualmente trovare le risorse necessarie. Non solo nel nostro Paese.

Ammortizzatori sociali

Ammortizzatori sociali – Incentivi per l’assunzione di lavoratori titolari dell’indennità di disoccupazione ordinaria: anno 2010

L’Inps, con messaggio n. 2891 del 17 febbraio c.a., comunica che, relativamente alla fruizione degli incentivi connessi all’assunzione di lavoratori disoccupati, introdotti, in via sperimentale per l’anno 2010, dai commi 134, 135 e 151 dell’art. 2 della legge n. 191 del 23 dicembre 2009, si sono rese disponibili ulteriori risorse stanziate e che l’Istituto ha provveduto ad avvisare, con apposita comunicazione,le aziende precedentemente escluse.

I predetti incentivi erano rivolti all’assunzione di:
disoccupati ultracinquantenni, titolari di indennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali (comma 134, primo periodo, della disposizione citata);
che abbiano almeno 35 anni di anzianità contributiva, per i quali siano scaduti determinati incentivi connessi alla condizione di disoccupato del lavoratore (comma 134, secondo periodo, della disposizione citata);
disoccupati di qualunque età, titolari di indennità di disoccupazione ordinaria o del trattamento speciale di disoccupazione edile (comma 151 della disposizione citata).  
L’Istituto ricorda inoltre che le istanze di ammissione agli analoghi benefici per l’anno 2011 potranno essere presentate solo dopo la pubblicazione dei relativi decreti ministeriali di attuazione.