Un caro amico HR mi ha appena raccontato una storiella semiseria forse adattata al passaggio alla fase 2.
“La quarantena sembra ormai alle spalle e finalmente si ritorna in azienda. Durante l’intervallo del pranzo tre persone decidono di concedersi quattro passi ed escono dalla loro mega sede nel quartiere di Porta Nuova a Milano. Sono il Direttore Risorse Umane, una sua collega del Marketing e il Rappresentante Sindacale. Mentre passeggiano la collega del marketing nota una vecchia lampada di ottone incastrata sotto una rientranza del marciapiede. La raccoglie e, nel tentativo di ripulirla, la sfrega facendo improvvisamente comparire il famoso genio.
La donna sobbalza dalla sorpresa. Il genio circondato da una nuvola di fumo bianco osserva i tre e annuncia: “Avete dunque tre desideri”. Uno a testa. Ditemi e io li esaudirò immediatamente”. La collega del marketing parte per prima tutta felice. “Vorrei che lo smart working diventasse veramente la regola così potrò continuare a lavorare da casa”. Pof! E sparisce. Il rappresentante sindacale ci pensa un po’ e poi esclama: “vorrei che cambiasse radicalmente il lavoro!. Basta orari fissi, sedi, scrivanie, gerarchie! Pof! E sparisce anche lui.
Resta il Direttore Risorse Umane. Il genio lo vede perplesso e allora lo incalza invitandolo ad esprimere l’ultimo desiderio. Anche lui ci pensa per un po’, poi guarda l’orologio, con una mano si gratta la testa e dice al genio: “Beh, l’intervallo è quasi finito. Voglio quei due alla loro scrivania entro dieci minuti!” Pof!” Fine della storiella. Temo evidenzi la realtà.
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