La reunion degli Oasis dopo sedici anni per chi è appassionato è un avvenimento senza precedenti. Gli anni 90 del secolo scorso li hanno visti come assoluti protagonisti della storia del rock. A Cardiff la prima delle 41 date della reunion più attesa dell’anno. L’Europa arriverà probabilmente nell’estate 2026. Il digiuno aveva lasciato così tanta voglia ai fan che all’apertura della biglietteria per le prime date fra Uk e Irlanda si sono riversate 10 milioni di richieste da 158 paesi.
Cardiff è stata presa d’assalto, 150 mila persone in due giorni. I treni da Londra carichi di gente da tutto il mondo, famiglie con figli che non erano nati quando gli Oasis si erano sciolti, birre in valigia, magliette vintage e capello da pescatore. Torna Liam e «Stand By Me» è un coro pieno di affetto e sudore. Un dato per chi non li ha vissuti. 11 album, oltre 70 milioni di dischi venduti. Nell’agosto del 1996 tennero a Knebworth Park uno dei più grandi concerti all’aperto mai realizzati nel Regno Unito: l’evento fu seguito complessivamente da 250 000 spettatori con una richiesta di boglietti superiore a 2,6 milioni di persone, pari al 5% della popolazione britannica di allora.
Gli Oasis sono uno dei gruppi che hanno avuto maggiore successo e influenza nella società inglese dopo i Beatles e i Rolling Stones e pochi altri guidati dai super litigiosi fratelli coltelli Gallagher, Noel e Liam. Un eccezionale fenomeno di costume. Presto saranno a Manchester per 4 giorni poi Londra, Edimburgo e Dublino. Insomma un avvenimento eccezionale per la Gran Bretagna sotto diversi punti di vista.
Da noi nessun musicista ha prodotto una tale identificazione con l’intero Paese e con una generazione e quindi fatichiamo ad andare al di là di una sponsorizzazione tradizionale da parte delle aziende più dotate di budget per un avvenimento di caratura nazionale o internazionale. Lì no. E, ad andare oltre l’immaginabile, non ci sono arrivate le insegne più tradizionali della GDO inglese, ci hanno pensato due discount tedeschi: Aldi e Lidl. Già questo ci dovrebbe far riflettere innanzitutto per l’immensa eco della band britannica fuori dai loro confini ma soprattutto l’impatto di libertà e di partecipazione che hanno significato gli anni 90 soprattutto sulla Germania pre e post caduta del muro di Berlino.
Aldi si è superata. Ha ribattezzato Aldeh l’insegna a Manchester nel punto vendita a pochi passi da Heaton Park, dove si svolgeranno i concerti, in omaggio ai fratelli Gallagher che tornano nella loro città natale dall’11 al 20 luglio. Aldeh riprende così la particolare pronuncia mancuniana del nome Aldi di Manchester e sta già richiamando un gran numero di fan degli Oasis, con tanto di cappellini da pescatore ispirati agli anni ’90, che fanno la fila fuori dal negozio per scattare una foto con il logo rebrandizzato in bella vista. Per celebrare la reunion, Aldi ha lanciato anche una nuova linea di cappellini da pescatore, in vendita in tutti i negozi in Uk. Svasato, dalla forma squadrata, perfetto per ripararsi anche dalla pioggia se proprio non volete aprire l’ombrello. Quello che Liam Gallagher indossava sul palco durante i concerti degli Oasis venti anni fa.
E poi c’è LIDL. Da Brand News: “Dopo Adidas, che ha dedicato loro una collezione, un altro brand GDO celebra la reunion: Lidl. L’insegna in UK lancia infatti la giacca in edizione limitata ‘Lidl by Lidl’, il cui nome è un chiaro richiamo al titolo di una delle più celebri canzoni della band inglese: “Little by little, you have to give it all in all your life” e, contemporaneamente all’evento, propone un murales a Manchester, proprio dietro l’Etihad Stadium. Condivido chi, come Mario Antonaci su LinkedIn, sostiene che qui c’è dell’altro. “Non solo un marketing per vendere, ma in grado di generare affiliazione culturale, riconoscibilità narrativa, ritualità affettiva. I grandi brand non stanno solo cercando share di mercato: stanno cercando posti nel cuore delle persone. E Lidl, con un colpo di scena da Britpop romantico, c’è riuscita”. La giacca, richiesta dai fan sui social media in risposta alla campagna Berghaus di Liam Gallagher (in cui il cantante indossava una giacca sospettosamente simile ai colori del marchi), è dotata di due tasche refrigeranti integrate per le bevande e anche di un tamburello per jam session improvvisate, mentre la cerniera funge anche da apribottiglie.
La giacca costerà 30 sterline, per celebrare i 30 anni di Lidl GB e l’uscita dell’album di debutto in studio degli Oasis “Definitely Maybe”, e sarà disponibile su https://www.lidlbylidl.co.uk/ dalle ore 10 di mercoledì 9 luglio. Lidl donerà tutto il ricavato del lancio della giacca al suo partner benefico, l’NSPCC. La National Society for the Prevention of Cruelty to Children, un’organizzazione di beneficenza britannica fondata per proteggere i bambini dalla violenza. Fornisce supporto e consulenza a bambini e adulti che sono preoccupati per la sicurezza di un bambino. E a chi non riuscirà ad acquistarle, l’insegna promette un cappello da pescatore griffato e un paio di occhiali da sole Lidl, disponibili gratuitamente sul sito web. L’idea è dell’agenzia di PR The Romans.
Questa reattività rispetto al contesto dovrebbe farci riflettere. Il marchio dell’insegna, direi di entrambe le insegne, pur da punti di vista diversi, non si limita alla sponsorizzazione tradizionale di un evento ma ne prende parte. “Quello che Lidl (e Aldi) sta percorrendo è un sentiero nuovo e straordinariamente efficace: non più solo brand awareness, ma brand affection” conclude Antonaci. Personalmente l’ho trovato geniale.