Visto che sono in Belgio non mi faccio mancare le visite ai punti vendita. Due da non perdere. Innanzitutto il nuovissimo Delhaize Proxy che ha aperto, da poco, nella splendida Gare Maritime, un luogo iconico e vivace nel cuore di Bruxelles. Un ambiente completamente trasformato e stimolante. Direi una location eccezionale in un ambiente in trasformazione. Vedo una certa analogia con Mind a Milano. Questo nuovo punto vendita si inserisce nel rinnovamento del quartiere. Un tempo qui faceva capo il più grande scalo merci d’Europa. Oggi, un esempio di sviluppo sostenibile. L’apertura del negozio risponde alla crescente domanda dei 6.000 dipendenti già presenti nelle diverse attività del sito con centinaia di nuovi residenti. Sono quei luoghi in divenire. Frutto di un grande ridisegno territoriale. Per esperienza credo necessiti ancora molto tempo per garantire una resa ottimale.
Con questo punto vendita, Delhaize offre un minimarket moderno e accessibile, perfettamente adatto alle esigenze di questa comunità. Proxy Delhaize Tour & Taxis (Il sito dove è inserito è composto da grandi magazzini ed edifici commerciali in un’ex stazione ferroviaria e dalla sua spaziosa sala centrale nota come Deposito Reale), offre un’esperienza di shopping unica e moderna, con numerose innovazioni e un’ampia gamma di prodotti di qualità (leggi qui ). Un nuovissimo concept culinario dove i clienti possono trovare piatti pronti da mangiare, realizzati con ingredienti freschi e di qualità. Il Belgian Corner: uno spazio che propone un’ampia gamma di prodotti locali realizzati in Belgio. Un Focus To Go: una scelta di pasti veloci e salutari, perfetti per chi ha fretta e, infine, Un Coffee Corner per iniziare bene la giornata. La superficie di vendita è di circa 800 m², 6.500 prodotti, 2 casse tradizionali e cinque QuickScan.
A Namur, capitale della Vallonia, in centro, c’è invece un nuovissimo Spar sul sito dell’ex punto vendita Match in Rue des Échassiers, che per un breve periodo ha operato con il marchio Comarché. Un negozio moderno, esteticamente ben fatto, con un significativo ampliamento della selezione di prodotti freschi e salutistici. Strano a dirsi, ma molto più “italiano”, rispetto ad altri. L’ho visitato il giorno dell’inaugurazione. La ristrutturazione ha permesso l’integrazione di tecnologie all’avanguardia e una più chiara organizzazione dei reparti. Dany Clarinval, il nuovo direttore, era particolarmente orgoglioso: “Abbiamo creato uno spazio moderno: più prodotti freschi e salutistici, un’esperienza di acquisto fluida e un ambiente accogliente”. Spar Namur offre inoltre un eccellente rapporto qualità-prezzo con prezzi competitivi, promozioni, settimane di offerte speciali e tutti i vantaggi della carta Xtra del Gruppo Colruyt. Credo sia una sorta di franchisee Colruyt che ha contemporaneamente l’offerta Spar. Il team del negozio unisce volti nuovi ed ex dipendenti Match per garantire una buona continuità nel servizio alla popolazione di Namur.
Contemporaneamente Colruyt sta lasciando la Francia per concentrarsi in Belgio. Un altro segnale che le multinazionali della GDO, in questa fase, si possono sia espandere che ritirarsi da un mercato. La sua presenza comprende un centinaio di punti vendita che hanno generato entrate per oltre 700 mio di euro nel 2024 e con una crescita del 10% rispetto all’anno precedente. E.Leclerc e Intermarché in pole position. E.Leclerc vuole aumentare il suo presidio con i suoi negozi di formato più piccolo come E.Leclerc Express e le sedi drive-through. Intermarché mira ad aumentare la quota di mercato, basandosi sulla sua recente acquisizione dei negozi Groupe Casino. Carrefour, che si sta concentrando sull’integrazione dei negozi Cora e Match, ha al contrario, pubblicamente negato interesse per le attività francesi di Colruyt.
L’insegna belga vanta una presenza significativa in tutta la Francia orientale, comprendente per lo più negozi di medie dimensioni. La cessione includerebbe anche la sede francese del rivenditore a Dole Choisey e tre magazzini (Dole, Rochefort-sur-Nenon e Meurthe-et-Moselle). Si stima che l’intera operazione coinvolgerebbe circa 2.500 posti di lavoro. Colryut era entrato nel mercato francese nel 1996 attraverso l’acquisizione del rivenditore Ripotot. Sempre in affanno per la forte concorrenza locale nel 2024 ha subito perdite per 30 milioni di euro circa, quasi il doppio rispetto all’anno precedente, nonostante i continui investimenti. Adesso siamo al dunque. E questo al contrario del Belgio, dove la casa madre domina il mercato con una quota del 31,2% e un margine di profitto sano. È la Mercadona del Belgio. Con i suoi 762 punti vendita di proprietà, il Gruppo Colruyt è anche il più grande venditore di prodotti biologici. Colruyt Lowest Prices offre oltre 500 prodotti biologici, il 50% dei quali a marchio del distributore. Inoltre, Bio-Planet, insegna del Gruppo, è l’unico supermercato ad offrire oltre 5.000 prodotti biologici ed ecologici sui suoi scaffali. Nei punti vendita Bio-Planet, la quota di marchi del distributore nell’assortimento è inferiore, solo il 6%, rispetto ai marchi biologici nazionali. Oltre alla vendita al dettaglio, il gruppo Colruyt, a conduzione familiare, gestisce un’attività all’ingrosso redditizia in Francia, generando circa 200 milioni di euro di entrate. Questa filiale, Codifrance, fornisce circa 800 minimarket di piccole e medie dimensioni sotto vari marchi e con profitti del valore di 4,2 milioni di euro.
In fondo è il dilemma delle insegne leader in un Paese (o in una regione) che spesso sottovalutano mercati che faticano ad interpretare. Da noi si critica spesso le nostre insegne perché hanno accuratamente evitato, sia l’espansione fuori dai nostri confini, che spesso fuori dalle loro regioni di radicamento. Entrare in un nuovo mercato e mettere radici solide non è certo facile. Vale per Carrefour, ma anche per Mercadona, Ahold Delaize e tante altre ma vale, a mio parere, anche per le nostre insegne che sognano azzardate espansioni fuori dai loro territori di elezione. Concludo ricordando che recentemente Colruyt Group (leggi qui) ha ricevuto l’approvazione dall’Autorità belga per la concorrenza per acquisire tutti i negozi Delitraiteur, finalizzando l’accordo annunciato nell’ottobre 2024. E questo conferma che la strada maestra è concentrarsi laddove si è forti e puntare a sviluppare business collaterali, compatibili e integrabili con il business principale.