Cosa può fare Nico Acampora per i ragazzi autistici lo ha già dimostrato. È riuscito a trasformare un problema in un grande progetto di civiltà. Pizzaut (www.pizzaut.it) nasce nel 2017 dalla sua determinazione e dalla consapevolezza maturata dalla sua esperienza in altri campi del sociale che il lavoro è capace di produrre miracoli. La pizzeria non è una semplice attività terapeutica. Vale per il Tortellante di Modena, per il Frolla Market di Osimo, SbrisolAut di Mantova, e per le centinaia di progetti meno noti ma altrettanto importanti che affrontano il tema della disabilità puntando sull’inclusione.
A livello globale, il “Rapporto sulla Disabilità e lo Sviluppo 2024” delle Nazioni Unite denuncia ritardi significativi nel raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. Solo il 30% degli obiettivi dedicati alle persone con disabilità ha visto progressi tangibili, mentre per il 14% si sono registrati peggioramenti. In Italia, la situazione non è più rosea: tra i circa 3 milioni di italiani con gravi limitazioni, solo il 32,5% ha un impiego, un dato migliorato di poco rispetto al 29,9% del 2009. Le donne e le persone tra i 45 e i 64 anni affrontano le difficoltà maggiori. Solo il 26,7% delle donne con gravi limitazioni ha un lavoro, contro il 36,3% degli uomini, e il 62,2% delle persone più mature è inoccupato o in cerca di lavoro. Anche quando il lavoro c’è, le condizioni spesso non sono ideali: una donna su cinque segnala barriere culturali, disparità di trattamento e molestie. Nonostante le norme italiane come la Legge 68/1999, che promuove l’inclusione lavorativa tramite quote obbligatorie e collocamento mirato, molte aziende non rispettano gli obblighi di assunzione.
Le cooperative sociali rappresentano un modello di integrazione, con il Veneto come esempio virtuoso, grazie a 281 convenzioni che hanno coinvolto 560 persone con disabilità solo nel 2024. Il lavoro che assume un’’importanza tale da tradursi in libertà, autorealizzazione e indipendenza, è ancora un territorio minato per gran parte dei cittadini europei con disabilità i quali non solo trovano meno lavoro, ma vengono anche pagati meno, rispetto ai concittadini senza disabilità. Acampora ha dimostrato che insieme si può fare molto.
Se oggi nella GDO non ci si limita a parlarne lo si deve a chi, come Acampora e non solo, si sono dati da fare. I segnali che, dalle parole vuote cariche di solidarietà un po’ pelosa si sta passando agli impegni, concreti, conciano a diventare realtà. Ho intenzione di tenere aperto sul tema un canale di informazione. Per questo i casi virtuosi di Esselunga a Verona, di Unicomm e Famila, di Coop in diversi punti vendita, il centro di distribuzione Amazon di San Salvo che è il primo sito in cui sono stati implementati processi volti all’inclusione lavorativa di persone con disturbi dello spettro autistico, le cosiddette spese senza stress, da cui il progetto per garantire alle famiglie di persone con autismo di fare acquisti in tranquillità della Regione Lazio. E molto altri che se mi verranno presentsti mi farebbe piacere condividere.
Lidl Italia non parte oggi. Ha iniziato un rapporto di fiducia e collaborazione con PizzAut nel 2023. Oggi lo traduce in un obiettivo concreto e condiviso, cercando di rendere il mondo del lavoro più inclusivo e partecipativo. I due giovani, quindi, dal 2 giugno sono ufficialmente entrati a far parte della squadra di Lidl Italia con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, pur operando all’interno dei locali PizzAut. Questo permetterà loro di ottenere una stabilità economica e un riconoscimento formale per il lavoro svolto, beneficiando, al tempo stesso, del contesto altamente formativo che PizzAut è in grado di offrire per il loro futuro. Sebastiano Sacilotto, Amministratore Delegato Risorse Umane di Lidl Italia, ha commentato così, questo importante passo: “L’appartenenza è uno dei valori fondanti di Lidl e si basa sul concetto che “un noi è più forte di molti io”. Mi piace sempre ricordarlo proprio perché credo che uniti possiamo davvero fare la differenza, come testimonia questo progetto che è il risultato di una sinergia positiva. È un onore per me dare il benvenuto a questi ragazzi che entrano a far parte del Team Lidl e che potranno esprimere al meglio il loro potenziale per essere parte attiva della nostra società. Noi li supporteremo affinché possano formarsi al meglio nelle pizzerie di Nico, luoghi di meravigliosa commistione di talenti e di opportunità, che spero possano diventare sempre più un esempio per tutti”.
Nico Acampora, Fondatore di PizzAut ha aggiunto: “Quando un’azienda decide di investire non solo assumendo un ragazzo autistico ma assumendone due si può parlare di una collaborazione veramente straordinaria. Due giovani, assunti da Lidl, mandati in distacco formativo da PizzAut, avranno l’opportunità di imparare a cucinare e poi mettersi alla prova anche all’interno degli spazi aziendali. È una collaborazione che cambia la vita ai ragazzi, alle loro famiglie, che rende il mondo un posto migliore. Quindi, il nostro ringraziamento nei confronti di Lidl è assoluto”. La collaborazione con PizzAut, per Lidl, non è solo un progetto sociale, ma è parte integrante del suo agire responsabile, un gesto concreto e tangibile che si riflette in modo positivo anche sulla società, basato su importanti valori quali rispetto, inclusione e pari opportunità. Già nel 2023 al lancio del progetto Acampora aveva sottolineato “È importante l’impegno delle aziende che possono sostenere progetti di Inclusione sociale e lavorativa delle persone autistiche. Delle oltre 600.000 persone autistiche italiane quasi nessuna è inserita nel mondo del lavoro, mentre molte di loro sono in grado di dare un contributo importante al nostro Paese oltre a poter costruire un futuro, per sé stesse e per le loro famiglie, fatto di dignità, autonomia, speranza e lavoro. Per questo ringrazio Lidl per la sensibilità che sta dimostrando”.
L’inclusione lavorativa, non deve essere vista come un semplice adempimento di legge o un atto di solidarietà umana, ma come un percorso di consapevolezza che unisca la crescita economica e la competitività delle aziende, al sostegno concreto per le persone fragili. Siamo di fronte ad una vera sfida di civiltà, in linea con il nuovo paradigma della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità che sposta l’attenzione, dal deficit in sé, verso l’ambiente perché è l’ambiente, infatti, a renderci più o meno disabili.