Che non sarebbe stata una passeggiata lo dimostra l’importante preparazione messa in atto per l’assemblea degli azionisti Carrefour. Le strade intorno sono state presidiate dalla gendarmeria, soprattutto per evitare i contestatori pro Palestina. Il CEO di Carrefour è stato interrogato anche in merito alla campagna di boicottaggio rivolta al gruppo, che alcuni accusano di sostenere Israele, nel contesto della guerra con Hamas e della crisi umanitaria che ha causato nella Striscia di Gaza. Alexandre Bompard ha ribadito che “non ci sono mai stati e non ci saranno mai punti vendita Carrefour in un territorio occupato”, aggiungendo che ciò era “proibito” nei “contratti di franchising” che Carrefour poteva firmare all’estero e criticando le “fake news” che, secondo lui, hanno portato a campagne di boicottaggio. Spero lo registrino anche gli esagitati che in Italia hanno manifestato a sproposito e in modo violento contro il Gruppo francese e i suoi franchisee.
A differenza delle due edizioni precedenti, questa assemblea annuale degli azionisti si è tenuta presso la sede del gruppo a Massy, nella regione parigina, e non sul molo di Aubervilliers. Per l’occasione e per la buona organizzazione dell’evento, la sede è stata chiusa ai dipendenti che hanno utilizzato da uno a due giorni aggiuntivi di telelavoro. Non sono però mancate le domande sugli argomenti di attualità. Nel corso dell’assemblea Bompard è stato ovviamente invitato a rispondere sulle notizie apparse sul quotidiano La Lettre secondo cui il colosso olandese della vendita al dettaglio Ahold Delhaize avrebbe avviato trattative alla fine del 2024 per l’acquisizione di Carrefour prima di gettare la spugna a gennaio, Alexandre Bompard non ha voluto commentare. Ma secondo lui questo sarebbe la dimostrazione della “grande attrattività” dell’azienda.
Altri però hanno sostenuto che sarebbe il crollo della capitalizzazione scesa a 10 miliardi di euro che pone il gruppo nel mirino di potenziali acquisitori. Il fondo attivista Whitelight Capital di Kevin Romanteau, lanciato nel 2023, è uno dei maggiori accusatori. Nonostante il marchio abbia registrato l’anno migliore in Francia negli ultimi 10 anni, il prezzo delle sue azioni è inferiore a quello del 2017, quando arrivò Alexandre Bompard (- 4,7 miliardi di euro di valutazione dal suo arrivo). E nonostante un fatturato annuo di 94 miliardi, Carrefour resta sottovalutata: vale appunto 10 miliardi in borsa.
Matthieu Malige il CFO durante un briefing telefonico con le agenzie di stampa aveva anticipato ai giornalisti di puntare per il 2025 a un “lieve aumento dell’EBITDA, dell’utile operativo corrente” e degli indicatori di redditività. Il top manager ha inoltre confermato l’obiettivo di ridurre i costi di 1,2 miliardi di euro entro il 2025. In Francia, al di fuori dei negozi Cora e Match acquisiti dal gruppo Louis Delhaize, la “traiettoria è positiva in termini di volume e stabile in termini di valore” , ha stimato Matthieu Malige. Carrefour ha evidenziato un “miglioramento in tutti i formati di negozio” rispetto alla fine dell’anno precedente, citando “l’effetto positivo” dei tagli di prezzo e il lancio di un nuovo programma fedeltà. Interrogato sul possibile impatto del contesto economico internazionale globale, Matthieu Malige ha indicato che il distributore acquista “la stragrande maggioranza dei prodotti nei paesi in cui vengono poi venduti” ed è quindi “poco esposto ai flussi internazionali e quindi alle barriere doganali”. “Riteniamo che il nostro settore, e Carrefour in particolare, abbia un’esposizione molto limitata” su questo punto, “restiamo cauti ma questo contribuisce alla nostra fiducia” per il resto del 2025, ha aggiunto Malige.
Per quello che interessa i colleghi di Carrefour Italia e le prospettive nel nostro Paese, la revisione strategica annunciata a metà febbraio e che potrebbe includere la cessione di attività sta “procedendo bene” , ha aggiunto, ricordando “due iniziative iniziali” , il piano di uscita di Carrefour Brasile dal mercato azionario locale e l’aumento degli investimenti in Francia “mirati alla modernizzazione dei negozi e dei centri logistici”. Ha però rifiutato di commentare “altre possibili azioni per non comprometterle” e ha confermato che la società informerà il mercato “non appena saranno prese delle decisioni “.
Carrefour ha aumentato il numero di piccoli punti vendita aperti in franchising, il che le ha consentito di essere presente nelle stazioni ferroviarie e nei centri cittadini. Solo la questione del futuro del CEO, com’era prevedibile, non è stata affrontata. A un anno dalla fine del suo mandato Alexandre Bompard ha insistito sull’acquisizione dei negozi Cora e Match, sui “risultati molto soddisfacenti nei paesi chiave in Francia, Spagna e Brasile” è sul raggiungimento del “miglior posizionamento di prezzo” del gruppo dal 2020″.
Dopo la relazione è intervenuta polemicamente la CFDT (il sindacato francese di matrice cattolico riformista). “Comunicare tramite schermi purtroppo è un po’ come il dialogo sociale che stiamo vivendo in questo momento a Carrefour”, ha affermato il rappresentante sindacale Erwanig Le Roux, tra gli applausi degli altri membri del sindacato. Carrefour è fortemente criticata per la sua crescente politica di franchising e di gestione degli affitti, una variante in cui il distributore resta proprietario dell’attività ma non si fa più carico dei costi di gestione. “Ribadiamo che il ricorso al franchising o alla gestione tramite leasing deve essere finalizzato all’espansione del business, non all’elusione della legislazione sociale e alla riduzione del personale”, ha concluso il delegato della CFDT.
Il CEO ha replicato: “State analizzando Carrefour come se fossimo in un ambiente protetto (…), come se non avessimo concorrenti, come se non ci fossero i veri Shein e Temu”, si è lamentato di rimando il manager, che ha approfittato di questa assemblea generale per ribadire la sua volontà di proseguire con questo modello gestionale. La CFDT ha sostenuto che questi numerosi trasferimenti di negozi verso accordi di locazione e gestione costituiscono un piano sociale mascherato. Ma Alexandre Bompard è convinto che è l’unico modo per salvare i negozi più critici: “Quanti ipermercati abbiamo chiuso oggi? Zero!”, ha affermato l’amministratore delegato, ribadendo che “allo stesso tempo, sono stati chiusi ipermercati presso i [loro] concorrenti, e che la tendenza sta accelerando”.
Oggi la metà delle 170.000 persone che lavorano nei punti vendita non è più impiegata direttamente da Carrefour. Carrefour ha registrato vendite pari a 22,7 miliardi di euro nel primo trimestre del 2025 (+2,3%, carburante incluso), trainate dall’acquisizione dei negozi Cora e Match e da una “solida performance” di Atacadao in Brasile, e ha confermato i suoi obiettivi annuali. Carrefour ha evidenziato un “miglioramento sequenziale in tutti i formati di negozio” rispetto alla fine dell’anno precedente, citando “l’effetto positivo” dei tagli di prezzo e il lancio di un nuovo programma fedeltà.
Se gli azionisti di Carrefour daranno il via libera, l’amministratore delegato riceverà emolumenti pari a 3,4 milioni di euro per il 2024, 1 milione di euro in meno rispetto all’anno precedente. Successivamente, in base a criteri di performance, tale importo verrà aggiunto alle azioni per un valore massimo di 5,6 milioni di euro.