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Ci sarebbero anche da noi imprenditori potenzialmente  in grado di crescere oltre i propri confini territoriali. Però generalmente si fermano lì. Fondi di investimento e banche vengono tenuti a debita distanza. E poi spesso non amano i manager esterni. Puntano sui figli che non necessariamente ereditano le loro qualità e restano a capo di ciò che hanno creato ben oltre il tempo necessario ad un sano passaggio di testimone. Questo pezzo lo scrivo per loro. Spesso li incontro ad una delle tante premiazioni e classifiche che sornionamente vengono proposte da riviste o istituzioni ogni anno, per valorizzarne  i meriti di insegna e animare così il comparto.  Sono orgogliosi del loro lavoro, imprenditori puntuti e severi. Fanno simpatia come nel secolo scorso  lo facevano il lattaio, il panettiere  o il cartolaio del quartiere. Spesso presidiano i piccoli borghi, lavorano h24, sempre presenti nei loro punti vendita perché, come dice il proverbio “l’occhio del padrone, ingrassa il cavallo”.

Per questo colpiscono le storie di chi, oltre i nostri confini, ha sfidato la sorte e ce l’ha fatta. La storia che nel comparto è arcinota e che racconto  oggi, inizia  nel 1998, con un mini-market nel 20° arrondissement di Parigi a pochi passi dal  cimitero di Pére Lachaise la più grande necropoli del mondo, immersa in un giardino all’inglese con le tombe di personaggi famosi come Edith Piaf, Jim Morrison e Oscar Wilde. Quattro anni dopo la nascita di Amazon da questa parte dell’oceano apre un piccolo mini-market di quartiere che cresce fino a diventare la  61a fortuna della Francia. A differenza di Jeff Bezos pochi fuori dal comparto, conoscono il nome di questi ex piccoli imprenditori.

Si tratta di Mouez-Alexandre e Soraya Zouari. Una coppia franco-tunisina. In poco più di 25 anni sono passati dalla modesta  gestione di un piccolo negozio di quartiere a capo di un gruppo di 1.500 punti vendita,  con un fatturato di 4,7 miliardi di euro, con una fortuna stimata in 2 miliardi di euro. In ventisette anni attraverso franchising (affiliato del gruppo Casino), acquisizioni, partnership strategiche hanno messo insieme un piccolo impero che oggi comprende: Franprix, Leader Price, Monop’, Maxi Bazar, Stokomani e dal 2025 il 100% Picard il gigante dei surgelati. Un duo formidabile ed efficace. Complementare e ambizioso con un sogno nel cassetto: diventare i re dei discount non alimentari.

Il “consiglio di amministrazione” presieduto da Moez-Alexandre Zouari, 51 anni, di origine tunisina, è molto particolare. Qui non ci sono pezzi grossi della finanza o ex figure politiche, né gettoni di presenza. Con la moglie Soraya e le tre figlie, le decisioni strategiche vengono prese la sera nel loro appartamento parigino. Sconosciuto al grande pubblico, il signor Zouari ha scalato silenziosamente il mercato della grande distribuzione, moltiplicando le sue acquisizioni negli ultimi anni. Nel 2021, la famiglia Zouari si è classificata al 128° posto tra le persone più ricche di Francia nella classifica Challenges, con 800 milioni di euro.

La catena di surgelati Picard? È sua. L’acquisizione delle catene low cost di articoli per la casa e decorazioni Dya Shopping e Maxi Bazar? È sempre sua. Il discount Stokomani? Di nuovo lui. Queste operazioni sono finanziate in particolare attraverso il suo patrimonio immobiliare. Per oltre vent’anni, la coppia ha costruito insieme il progetto più ambizioso dell’industria alimentare francese. Molto sono rimasti sorpresi quando  hanno annunciato l’acquisizione di una partecipazione del 43% nel Gruppo Picard . 

I 1.100 negozi dello specialista dei surgelati si uniranno alla rete di 400 punti vendita Franprix, Leader Price e Monoprix che gli Zouari hanno pazientemente costruito in tutta la Francia. E di cui sono proprietari. Un passo decisivo, un’operazione rischiosa per la discreta Soraya, 46 anni, che gestisce amministrazione, personale e finanza. Un progetto futuro, a un bivio, per Moez-Alexandre, suo marito, che racconta con entusiasmo il loro incontro all’università a Parigi, le loro comuni radici tunisine, le tre figlie, già formate per il mondo degli affari, ma soprattutto il loro incredibile percorso. Nato il 6 febbraio 1971 in Francia da genitori tunisini, Moez-Alexandre Zouari proviene da una famiglia di commercianti di biscotti e zucchero. Dopo aver completato gli studi in economia aziendale all’Università Paris-Dauphine, ha sposato Soraya, una studentessa di medicina metodica e discreta.

Il percorso professionale di Moez-Alexandre Zouari e Soraya è atipico. A partire dal 1998, la coppia ha intrapreso un’audace ricerca in giro per Parigi, alla ricerca di piccole realtà  in difficoltà da acquisire.  Dopo il successo di queste iniziative, il gruppo guidato da Moez-Alexandre Zouari ha continuato ad espandersi acquisendo altri punti vendita, in particolare con il marchio Franprix. Ha gradualmente assunto la gestione di quasi 500 negozi in franchising, tra cui marchi come Franprix, Leader Price e Monop. Nel giugno 2023, Moez-Alexandre Zouari, insieme a Xavier Niel e Matthieu Pigasse, avevano formulato un’offerta pubblica di acquisto per il gruppo Casino, in difficoltà finanziarie.

Oltre alla sua partecipazione in Casino, Moez-Alexandre Zouari detiene anche una partecipazione del 49% in Picard Surgelés, insieme alla moglie Soraya. Possiedono anche diverse centinaia di negozi in franchising appartenenti al gruppo Casino. Figlio e nipote di mercanti. Incontrò la sua futura moglie Soraya all’undicesimo anno al liceo Hélène-Boucher. In seguito studiò economia a Dauphine, dopodiché sposò Soraya. Oggi sono genitori di tre figlie. Quando Soraya e il suo futuro marito si incontrarono, erano “due figli di immigrati tunisini, lo studente di medicina, metodico e discreto, e il ragazzo affabile, estroverso e creativo”.

Dopo il matrimonio, hanno iniziato a sviluppare le proprie attività, dividendo i ruoli: Moez-Alexandre Zouari nelle vendite e nello sviluppo della rete di marchi, Soraya Zouari nella gestione del team, finanza e amministrazione. Soraya Zouari si occupa della gestione quotidiana, in particolare tramite IT6. Moez-Alexandre Zouari si occupa degli acquisti dei negozi e del marketing dei punti vendita: “Moez può chiamarmi alle 8 del mattino per dirmi che un contratto di locazione deve essere firmato a mezzogiorno” (Pierre-Emmanuel Chevalier, avvocato).

Il giornalista Olivier Dauvers sostiene che “è molto più pragmatico della media. Per un motivo: sa cosa significa gestire un negozio, perché l’ha fatto lui, a differenza di molti altri…” In poco più di vent’anni, Moez-Alexandre e Soraya Zouari hanno silenziosamente costruito un gruppo forte e in rapida crescita. E non hanno alcuna volontà di fermarsi…

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