Una buona notizia sul fronte delle relazioni sindacali in GDO. Di questi tempi, assolutamente da sottolineare. Almeno per UNES, la piccola di casa Finiper. Nata a Milano nel 1967, è presente in Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna con oltre 200 punti vendita diretti e in franchising. L’azienda impiega oggi più di 3.000 persone e genera un fatturato totale lordo al 2023 di 1,2 miliardi di euro. Non era un negoziato facile quello aperto con il sindacato di categoria, perché preceduto da una disdetta aziendale unilaterale, a settembre del 2024, del contratto integrativo che risaliva al 20210, addirittura anticipato l’anno prima, da una ruvida procedura di riduzione di personale poi in qualche modo superata. Tensioni sia in sede che in periferia che non giovano al clima e a chi è impegnato a riorientare la strategia aziendale. Occorreva innanzitutto concentrarsi sul business ricreando una distintività un po’ perduta.
Il primo passo è stato il lavoro sull’immagine con la riunificazione sotto un unico “ombrello” delle insegne “U! Come tu mi vuoi” e “U2 Supermercato”, il nuovo pay-off “Vicini di spesa” e il lancio di una applicazione digitale per sostenere il vero obiettivo dell’azienda, cioè quello di ritornare ad essere vicini al cliente, sia fisicamente, sia in termini di convenienza. Aggiungo l’accordo con Cortilia e l’ulteriore valorizzazione del marchio “Viaggiator Goloso”. Andava chiuso il cerchio sul fronte interno dei collaboratori. E purtroppo l’incontro di maggio non aveva fatto presagire nulla di buono. La firma di questo accordo può rappresentare per Unes un investimento strategico sul futuro, potendo contare su un ambiente di lavoro più sereno e coinvolgente orientato anche al benessere dei propri collaboratori. UNES è stata assistita dallo studio legale DLA guidato dall’avvocato Giampiero Falasca. Sottolineo l’importanza dell’assistenza e della partecipazione di professionisti esterni. Esperti in grado di alimentare, coltivare e riannodare il dialogo possibile con le parti sociali. Pratica che è andata perduta in molte aziende del comparto e che, sempre più, ritornerà centrale nei prossimi anni.
L’ipotesi di accordo che copre i prossimi tre anni. prevede una serie di novità. Sul welfare aziendale e conciliazione vita lavoro sono stati previsti permessi aggiuntivi per visite mediche diagnostiche/specialistiche e esigenze familiari; per il sostegno alla genitorialità con il riconoscimento di un ulteriore congedo retribuito pari a 5 giorni per il padre entro il primo anno di vita del figlio, esteso anche alle coppie omogenitoriali, e l’integrazione a carico azienda dell’indennità nei primi tre mesi di congedo parentale per garantire l’intera retribuzione, oltre alla possibilità di accedere al part-time fino al terzo anno di vita del bambino. Tra i punti qualificanti il rafforzamento delle politiche di genere e di contrasto alle discriminazioni, oltre a strumenti di tutela specifici per chi subisce violenze sul luogo di lavoro e alla creazione di una Commissione paritetica che interverrà per verificare ed integrare le misure adottate per garantire il rispetto delle norme volte a contrastare le discriminazioni e ogni forma di molestia nei luoghi di lavoro.
Il confronto sull’organizzazione del lavoro, com’era evidente è stato complesso e centrale. Confermata la riduzione dell’orario settimanale a 38 ore e regolamentata la programmazione dei turni di lavoro. Strutturato, inoltre, un sistema di regolamentazione e remunerazione del lavoro domenicale prestato su base volontaria, con limiti alla prestazione obbligatoria, maggiorazioni salariali progressive dal 30% al 70% a seconda del numero di domeniche lavorate e il riconoscimento di almeno un weekend libero a quadrimestre per chi abbia svolto almeno 10 prestazioni domenicali. Il CIA inoltre prevede un miglioramento delle condizioni anche per i lavoratori con prestazione domenicale ordinaria.
Sul versante salariale è stato introdotto un sistema sperimentale di salario variabile, con l’istituzione di un premio aziendale fino a 600 euro lordi annui, legato agli obiettivi di fatturato ed Ebitda, con la possibilità per i dipendenti di convertirlo in flexible benefits attraverso la piattaforma di welfare aziendale. Rafforzata la tutela di tutti i lavoratori in materia di salute con la previsione di permessi retribuiti aggiuntivi, diritto all’utilizzo dei permessi retribuiti (PIR) o a forme di flessibilità dell’orario di lavoro per poter svolgere visite specialistiche. Confermata la tutela dell’integrazione al 100% della retribuzione in caso di malattia, ricovero ospedaliero e infortunio già prevista dal precedente CIA. Previsto anche un sistema di cashback del 10% per la spesa dei dipendenti nei punti vendita Unes Maxi. Ai dipendenti con una prestazione giornaliera con orario continuato fino a 6 ore di lavoro giornaliere verrà inoltre riconosciuto un buono pasto del valore di 6 euro.
Sul mercato del lavoro l’intesa stabilisce il diritto di priorità nel passaggio da tempo parziale a tempo pieno e introduce al livello di confronto territoriale un esame a cadenza periodica sul ricorso al lavoro supplementare. Sul fronte degli appalti l’accordo introduce un articolato molto ampio, con linee guida rigorose per la legalità e la tutela del lavoro anche prevedendo l’obbligo per l’appaltatore di applicare il contratto collettivo inerente l’appalto sottoscritto dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative, l’impegno a non ricorrere al subappalto salvo rare eccezioni, e una clausola di recesso dai contratti in caso di violazioni gravi.
Evidente soddisfazione in casa sindacale. “Questa ipotesi di accordo – dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – rappresenta un passo avanti importante per le lavoratrici e i lavoratori di Unes Maxi frutto di un intenso lavoro durato un anno che ha coinvolto attivamente delegate e delegati. Un risultato significativo, soprattutto alla luce della disdetta del precedente accordo, che rappresenta una conquista importante per le lavoratrici e i lavoratori di Unes, a difesa del diritto alla Contrattazione Integrativa Aziendale. Siamo riusciti a coniugare il miglioramento delle condizioni economiche e professionali con nuove misure di welfare, tutele innovative e un nuovo sistema di regole su orari e lavoro domenicale”.
Analoga soddisfazione espressa da parte dell’azienda: “Questo importante traguardo si inserisce nel più ampio progetto di rilancio e sviluppo di Unes, che prevede nei prossimi mesi un significativo ampliamento della rete commerciale e un rafforzamento della presenza del brand nel settore della Grande Distribuzione. L’accordo, che entrerà in vigore il 1° ottobre 2025 rinnovando completamente il precedente del 2010, è il risultato di un dialogo continuo e collaborativo tra l’azienda e le parti sociali, volto a raggiungere un obiettivo comune nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti. Un investimento strategico che rafforza l’impegno di Unes verso le persone, in un momento di crescita e ampliamento della rete commerciale”.