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Non solo per la mia lunga passione professionale ma anche perché piano piano sembra  si stia scoprendo l’esigenza di rimettere al centro chi l’azienda la vive (manager e addetti) come elemento di competitività, ho pensato di dedicare uno spazio maggiore ai progetti concreti sulle risorse umane delle aziende della GDO e non solo. Si parla tanto di cosa le insegne cercano di fare per attrarre clienti sempre più infedeli al di là della barriera casse. Forse potrebbe essere  utile condividere idee e progetti su come incentivare, motivare e trattenere chi sta al di qua delle casse (e della reception degli alberghi) e del middle management. Il blog è a disposizione per articoli di approfondimento, best practice sui progetti, la formazione (addetti e manager), eventuali scuole interne, possibilità di carriera. Oppure i profili manageriali richiesti,  al di là delle competenze professionali. Una fotografia di cosa fanno le associazioni e le aziende  più performanti sotto questi aspetti. Oggi iniziamo con due associazioni. Non tutte hanno capito che il contesto esterno impone  di rivedere ruoli compiti e funzioni delle stesse. La centralità delle risorse umane non è data solo dalla firma di un CCNL. Presuppone la capacità di offrire servizi spazi e diversi dal passato. Ma per questo occorre una sensibilità che non c’è ovunque. Le due che cito oggi, l’hanno entrambe.

Confimprese,  insieme al Retail Institute, rilancia dopo  i buoni risultati della prima edizione, lo “Store leader Academy”. Figura chiave del punto vendita, lo Store Manager, è al centro di una profonda riflessione nelle imprese. Ruolo, inquadramento, retribuzione fissa e variabile, percorsi di carriera e formazione sono tutti argomenti da affrontare. Resta però un’importante opportunità per i giovani che desiderano entrare nel mondo del lavoro. Da qui questa iniziativa. Il primo ITS in Italia per formare assistant store manager nel Retail, nella GDO e nella ristorazione. In collaborazione con ITS Machina Donati di Brescia una scuola che vanta già da qualche anno, su profili analoghi,  una importante collaborazione anche con LIDL e con la  Camera di Commercio Italo-Germanica (AHK Italien) sulla medesima lunghezza d’onda). Il  corso prevede un percorso biennale (2025-2027) per una trentina di candidati che otterranno la qualifica di Tecnico Superiore (https://search.app/J4F8FMxq4ZmapLfV9).

L’iniziativa è parte di un impegno più generale sul tema da parte di  Confimprese. «Alle nostre imprese associate – chiarisce Mario Resca, presidente Confimprese – mancano oltre 3.500 assistant store manager, figure di raccordo tra lo store manager e il punto vendita, e per questo abbiamo avviato la Store Leader Academy. Insieme ai nostri partner possiamo lavorare su un progetto di largo respiro per supplire alla mancanza di personale nel retail”. Alla 1° edizione 2023 hanno partecipato aziende come Autogrill, Eataly, Wind Tre Retail, Feltrinelli, Prènatal, Toys Center, Unieuro, Duca’s, Lagardère Travel Retail, EG Italia. L’obiettivo per il 2025 è di estendere la partecipazione a un gruppo ancora più numeroso di imprese attive nel mondo retail. «Il nuovo ITS – fa sapere Gabriele Belsito, direttore HR Eataly – risponde alle necessità del retail di inserire giovani di alto potenziale da formare per assumere ruoli rilevanti all’interno del retail. Il tratto innovativo è il fatto di collaborare con aziende di diversi settori merceologici che apportano competenze specifiche al progetto».

In Italia i Neet, giovani che non studiano e non lavorano, sono 2.2 milioni pari al 16,1% dei ragazzi di età tra 15 e 29 anni, pur in calo rispetto al 23,5% del 2020. Comunque, l’Italia resta in coda in Europa. Attraverso la creazione dell’Its, Confimprese e Retail Institute Italy hanno l’obiettivo di offrire un futuro professionalizzante ai giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro, ponendo le istituzioni a fianco delle imprese. Nell’appuntamento annuale sul retail  è stata presentata “In People We Trust 2025”, la ricerca a cura di Largo Consumo, Università Bicocca e Università di Parma e sono stati affrontati temi chiave che comprendono l’importanza del clima organizzativo, con un focus su relazioni interne e percezione del ruolo. L’innovazione come leva per migliorare la gestione dei processi e ottimizzare le operation e strategie e tecniche di assessment per attrarre e valorizzare i migliori talenti.

Quasi contemporaneamente, Confcommercio a Milano, insieme all’Università IULM  hanno firmato un accordo di collaborazione per realizzare iniziative comuni in ambito formativo e divulgativo sul tema del turismo e dell’hospitality che coinvolgeranno: Epam Fipe (pubblici esercizi), Federalberghi  e FTO (Federazione Turismo Organizzato). I dati elaborati dal Centro Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza restituiscono una fotografia del mondo del lavoro legato al turismo. A Milano e nella città metropolitana operano 20500 imprese nel settore turistico: l’85 per cento è attivo nei servizi di ristorazione, il 9 per cento si occupa di ricettività e il 6 per cento è composto da agenzie di viaggio, tour operator e servizi di prenotazione. Tra queste imprese, l’11,6% è guidato da giovani imprenditori, il 23,9% da imprenditrici e il 29,7% è rappresentato da aziende a conduzione straniera. Il settore del turismo, a Milano e nell’area metropolitana, offre lavoro a oltre 132mila addetti (dati del quarto trimestre 2024), registrando un aumento del 2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023. Per far fronte al fabbisogno di marzo di quest’anno, le imprese cercano 3.860 nuovi profili. La maggior parte (81,2%) delle assunzioni riguarda personale dipendente, seguiti dai lavoratori somministrati (17,1%). Il 57 per cento delle assunzioni è a tempo determinato, mentre il 22% è a tempo indeterminato. Da questi dati la ragione dell’iniziativa.

Confcommercio vanta da anni una efficace struttura formativa distribuita sull’intero territorio nazionale. In termini di quantità di formazione erogata credo sia seconda solo alla scuola pubblica. Soprattutto vanta una lunga tradizione sui mestieri dei comparti del terziario di mercato. Spero di poterne disporre di una mappatura precisa ma credo sia in grado di rispondere anche alle esigenze formative delle GDO, soprattutto per le realtà che faticano a trovare risorse sul mercato e a formarle adeguatamente. Senza dimenticare gli enti e i fondi che discendono dal CCNL che, se gestiti con una visione più trasversale e unitaria potrebbero essere molto utili alle insegne  sul territorio. I prossimi articoli, già in cantiere,  affronteranno il tema delle risorse umane raccontando progetti o aspetti legati alla cultura interna di Amazon,  LIDL, Eataly, Penny e Carrefour. Ovviamente il blog è a disposizione per chi vuole divulgare e condividere altri spunti utili. 

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