Amazon Rufus. Un altro balzo in avanti nella costruzione del suo ecosistema….

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Diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato, in modo incontrovertibile, alcuni importanti benefici della presenza dei cani in ufficio. Migliora la socialità e la collaborazione tra colleghi, mentre si riduce lo stress legato alle tensioni sul posto di lavoro. Mi piace pensare che il nome Rufus, l’ultima proposta di Amazon, un assistente allo shopping che utilizza l’intelligenza artificiale generativa per aiutare gli utenti a cercare i prodotti, lanciato in questi giorni sia legato alla storia del colosso di Seattle.

Nel 1996 a due anni dall’avvio di quello che sarebbe diventato il numero uno dell’e-commerce, un piccolo corgi gallese vagava per i loro uffici. Oggi i cani che accompagnano i collaboratori di Amazon al lavoro sono circa diecimila. Rufus era un cane eccezionale.  Morto nel 2009, la sua presenza è ancora sentita nella sede di Seattle, dove un edificio porta il suo nome e le foto lo ricordano ancora. Era il cane di Susan ed Eric Benson. Eric, uno dei primi ingegneri informatici dell’azienda, stava costruendo il negozio online partendo da zero e Susan aveva il compito di creare consigli sui libri con un tono editoriale che trasmettesse interesse e passione attraverso lo schermo di un PC.  Erano due tra gli allora  20 dipendenti Amazon che lavoravano in un ex magazzino di forniture per pulizie. Rufus è quindi un nome importante e, credo, non scelto a caso.

È un’evoluzione di Alexa l’assistente vocale che si basa su Cloud, dotato di intelligenza artificiale, in grado rispondere a domande più o meno complesse a seconda della tecnologia integrata nei device. Un esempio di smart speaker è Siri per gli iPhone. Rufus è progettato per aiutare gli utenti a cercare e acquistare prodotti. Utilizza il catalogo di Amazon, le recensioni dei clienti, le domande e le risposte, nonché le informazioni provenienti da tutto il Web per rispondere alle domande. Generiche, all’inizio della ricerca, tipo “cosa considerare quando si acquistano scarpe da corsa?” A confronti come “quali sono le differenze tra scarpe da trail e da strada?” A quelle  più specifiche tipo  “ma sono durevoli?”, Rufus aggiunge valore e aiuta  i clienti a trovare e scoprire i migliori prodotti per soddisfare le loro esigenze.

Per ora Amazon sta testando le funzionalità con un piccolo sottogruppo di utenti negli Stati Uniti. Il CEO Andy Jassy ha affermato che la società prevede di incorporare l’intelligenza artificiale generativa in tutte le sue attività: “Siamo entusiasti del potenziale dell’IA generativa e continueremo a testare nuove funzionalità per rendere ancora più facile trovare e scoprire, ricercare e acquistare prodotti nel negozio di Amazon. Non vediamo l’ora di lanciare progressivamente Rufus ad altri clienti statunitensi nelle prossime settimane”.

Amazon ha lanciato numerosi strumenti e servizi di intelligenza artificiale generativa negli ultimi mesi, sfruttando l’hype (strategia di marketing finalizzata a creare una forte aspettativa del pubblico, intorno a un determinato evento o prodotto) suscitato dal ChatGPT di OpenAI. L’azienda ha testato strumenti di intelligenza artificiale per rispondere alle domande degli acquirenti e riassumere le recensioni, nonché una funzionalità di intelligenza artificiale per aiutare i venditori di terze parti a scrivere inserzioni. Al di fuori della sua attività di vendita al dettaglio, Amazon ha introdotto Q , un chatbot per le aziende, e Bedrock , un servizio di intelligenza artificiale generativa per i clienti cloud. Amazon ha usato l’IA in modo molto espansivo per oltre 25 anni. I consigli personalizzati che i clienti ottengono quando fanno acquisti nel negozio di Amazon, i percorsi di scelta nei centri di distribuzione, le consegne attraverso i droni, le capacità di conversazione di Alexa e i negozi Amazon Go senza checkout sono solo alcuni esempi di ciò che può offrire l’intelligenza artificiale.

L’IA generativa cambierà in profondità  le esperienze di acquisto dei clienti nei prossimi anni.  Per utilizzare Rufus (https://lnkd.in/eEDj7EAc), i clienti nel beta test possono semplicemente iniziare a digitare o pronunciare le loro domande nella barra di ricerca nell’app mobile di Amazon e una finestra di dialogo di chat Rufus apparirà nella parte inferiore dello schermo. I clienti possono espandere la finestra di dialogo della chat per vedere le risposte alle loro domande, toccare le domande suggerite e porre domande di follow-up nella finestra di dialogo della chat. Gli utilizzatori  possono lasciare Rufus per tornare ai loro risultati di ricerca tradizionali in qualsiasi momento. Rufus genera risposte utilizzando informazioni pertinenti da Amazon e dal web per aiutare i clienti a prendere decisioni di acquisto migliori e più informate.

“Questi sono ancora i primi giorni per l’IA generativa, e la tecnologia non sempre farà esattamente bene. Continueremo a migliorare i nostri modelli di intelligenza artificiale e a mettere a punto le risposte per rendere continuamente Rufus più utile nel tempo” ha spiegato Andy Jassy. I clienti sono incoraggiati a lasciare un feedback valutando le loro risposte con un pollice in su o un pollice in giù, e hanno anche la possibilità di fornire un feedback a forma libera. Rufus si basa su un modello linguistico di grandi dimensioni che utilizza il catalogo di prodotti Amazon, le recensioni dei clienti, le domande e le risposte della community e sul Web in generale, ed è perfettamente integrato con Amazon per semplificare l’esperienza di acquisto. E così il famoso negoziante di articoli sportivi di Mirandola che nel 2019 aveva esposto in vetrina il cartello con la richiesta di 10 euro  per provare le scarpe per quei clienti che non concludevano  l’acquisto da lui ma, dopo aver provato e riprovato le scarpe lo concludevano  sul web, avrà un ulteriore motivo di arrabbiatura. Con Rufus l’ecosistema di Amazon fa un altro deciso passo in avanti.

C’è chi si attarda a valutare se i negozi di checkout  di Amazon GO funzionano, o se rappresentano o meno il futuro, mentre Amazon, oltre alle cassiere, con Rufus fa un altro passo in avanti sui consigli per gli acquisti rendendo obsoleta (in prospettiva)  un’altra figura tipica presente negozio fisico: l’addetto alla vendita che aggiunge valore con l’esperienza e la sua conoscenza del prodotto. C’è purtroppo chi fatica a comprendere le traiettorie dell’innovazione e del business che, indipendentemente dagli scettici, procedono per “prove ed errori”, per rimbalzi successivi, ma procedono. Il rischio delle nostro imprese è di restare  inchiodate ad un eterno presente nostalgiche di un passato che non tornerà e in difficoltà, per cultura e dimensione,  a immaginarsi nel  futuro. 

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