La missione, il viaggio e la cultura della bilateralità del CFMT

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All’inaugurazione della Learning House del CFMT (centro di formazione management del terziario) c’era il pubblico delle grandi occasioni. Innanzitutto i soci (Confcommercio e Manageritalia) presenti ai massimi livelli  con il Presidente Carlo Sangalli e Guido Carella e poi tanti amici, colleghi e politici regionali e nazionali apprezzati per la loro predisposizione al “fare”.

In questi anni si è fatto molto. Parlano le partecipazioni dei dirigenti del terziario alle iniziative, l’accresciuta notorietà del brand, gli accordi con i principali atenei, l’attenzione delle imprese. “Schieriamo sempre la formazione migliore” il claim che caratterizza il brand. Un obiettivo da ricercare ogni giorno.

CFMT è nato nel 1992 per iniziativa di Confcommercio e Manageritalia e garantisce, da quel dì, quello che oggi si chiamerebbe il “diritto soggettivo alla formazione” per oltre 22.000 manager e per 8000 imprese del terziario, dei servizi, dei trasporti della logistica e del turismo.

Le sue attività sono presidiate da 20 professionisti della formazione manageriale di cui 17 donne. Un ambiente stimolante, giovane, impegnato, esigente. Il dirigente versa al centro 125 euro all’anno; l’azienda altrettanto. Con quella cifra si assicura la possibilità di partecipare a tutti i corsi che ritiene utili al suo percorso professionale. L’azienda associata, a sua volta,  può richiedere formazione su misura.

I migliori professionisti e alcune tra le più importanti università e centri di ricerca italiani e europei lavorano con il CFMT e non solo nel campo della formazione. Indagini, ricerche, sostegno nei momenti di difficoltà dei manager, sistemi di autovalutazione delle competenze, responsabilità sociale (soprattutto puntando ai giovani futuri manager) caratterizzano le proposte e le attività del centro.

Il CFMT è un ente bilaterale nel senso che la governance politica  è affidata ai firmatari del contratto nazionale dei dirigenti del terziario. È certamente uno dei prodotti più interessanti di un sistema, quello della bilateralità, spesso criticato e messo giustamente sotto la lente di ingrandimento ma che, trova, in un centro come questo, la migliore legittimazione.

Manageritalia crede molto nel CFMT e quindi ne garantisce l’autonomia propositiva e progettuale, ne stimola l’iniziativa, ne sollecita l’intervento a favore dei propri associati. Lo stesso vale per Confcommercio che, in questo modo, garantisce alle imprese che applicano il contratto nazionale una alta qualità di intervento.

La nuova Learning House è stata pensata per fare un salto di qualità. Luogo di smart working per colleghi che vogliono fermarsi prima o dopo la formazione, tecnologia sofisticata, possibilità di iniziative conviviali (incontri aziendali, show cooking area, ecc.) luogo di incontro aperto alla città con la sua sala di oltre 80 posti.

Nelle ambizioni del CFMT c’è anche questo. Essere un punto di incontro e di comunicazione tra mondi diversi che spesso faticano a parlarsi tra di loro ma che hanno molti punti in comune  da mettere in circolo. Arte, musica, teatro, sport, attualità  solo per citare i più importanti.

Anche il 2018 sarà ricco di iniziative interessanti. Non solo di ciò che è stato previsto con il nuovo catalogo formativo. In cantiere ci sono numerose iniziative. Da un osservatorio sulla competitività del terziario promosso insieme al Professor Fernando Alberti direttore dell’Institute for Entrepreneurship and Competitiveness della LIUC di Castellanza in rapporto con l’analogo istituto diretto da Michael Porter di Harvard, ai nuovi sistemi di autovalutazione costruiti insieme alla London Business School a nuove proposte per l’apprendimento del business english.

Insieme a Stefano Epifani, Presidente del Digital Trasformation Institute, Andrea Granelli di Kanso, amico e “ambasciatore” di CFMT, verrà proposto un percorso sulla consapevolezza della trasformazione digitale in corso e i suoi impatti sulle competenze dei manager.

Con  Enzo Rullani direttore del nostro T Lab verrà presentata,  a breve, una ricerca (e un eBook) su specifici casi aziendali promossa insieme alla squadra  del prof. De Toni dell’Università di Trieste sull’impatto e sui cambiamenti indotti concretamente da quello che spesso viene impropriamente chiamato industry 4.0.

Il CFMT è anche partner del Forum della Meritocrazia con cui progetterà la giornata del merito 2018 in cantiere a maggio. Contribuisce all’osservatorio sulle competenze digitali che è diventato un appuntamento importante per gli esperti del settore e ad un’indagine  specifica sulle formazione manageriale  promossa insieme ad ASFOR che coinvolge centinaia di aziende di tutti i settori. Insomma tante iniziative con un unico obiettivo.

Essere utili agli associati, non smettere mai di ascoltarli, crescere insieme a loro, aiutarli a muoversi in un mondo sempre più complesso ed esigente. L’inaugurazione della Learning House è stato un passaggio importante e il riconoscimento ricevuto dalla qualità dei  partecipanti un elemento che va sottolineato.

Il CFMT è pronto. Il suo obiettivo (fortunatamente) non è fare business ma soddisfare un bisogno, farlo con una grande attenzione al mandato ricevuto, alla qualità delle iniziative e alla continua capacità di mettersi in discussione.

Quando si parla di obiettivi comuni tra manager e imprese ma più in generale tra lavoratori e imprenditori la formazione, la ricerca e l’innovazione costituiscono il luogo ideale per sostanziare concretamente quel concetto di “bilateralità”, di responsabilità condivisa, di collaborazione e quindi di partecipazione tra capitale e lavoro che deve essere sempre la stella polare e deve spingere a lavorare con passione, impegno e determinazione per essere quotidianamente all’altezza della sfida e del continuo e necessario cambiamento imposto dal contesto. 

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