Mercadona. L’insegna della GDO spagnola nel mirino di Amazon

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Era da molto tempo che Amazon stava monitorando  le migliori insegne europee della Grande Distribuzione e i rispettivi Paesi per mettere a segno l’affondo decisivo. L’Europa è troppo importante per la sua espansione.

Fallita l’operazione della canadese Couche Tard il mercato francese si è mostrato troppo complesso per un ingresso così clamoroso. Carrefour è stata però valutata per lungo tempo da Amazon. Più o meno allo stesso costo di Whole Foods si sarebbe assicurata la terza insegna europea presente in altre parti del pianeta. Nulla da fare. E poi ci sono le elezioni presidenziali che incombono.

Lo stesso vale per la Germania dove la dimensione delle insegne, la loro tipologia e i modelli di consumo rendono complesso un ingresso di quel tipo. Tagliata fuori, almeno per il momento la Gran Bretagna, restavano sul tavolo due opzioni: Spagna e Italia. Sul potenziale interesse di Amazon per Esselunga, subito smentito dalla proprietà,  avevo già scritto (https://bit.ly/32L5vcA) La notizia è però arrivata in queste ore. Se confermata  sarebbe però una bomba.

L’azienda di Seattle starebbe perfezionando l’acquisizione del  51% di Mercadona diventando così automaticamente leader in Spagna con una quota del 25%. Lo ha scritto  il Wall Street Journal. Jeff Bezos avrebbe dichiarato che non è la prima catena che abbiamo comprato, né sarà l’ultima. Mercadona è un modello di successo riconosciuto nel mondo. Juan Roig, patron  di Mercadona, avrebbe spiegato l’operazione come l’unico modo che ha trovato per mantenere l’azienda competitiva. Soprattutto sul piano dell’innovazione  e della digitalizzazione. Il cambiamento  non è alla portata di tutti. 

pastedGraphic.pngOvviamente si attendono conferme e le reazioni della politica spagnola prima di dare per fatta un’operazione che, se andrà a buon fine, scuoterà da cima a fondo il mondo della distribuzione nell’intero continente provocando reazioni a catena.

In Francia dopo lo stop a Couche Tard e il fallimento del primo assalto della famiglia Moulliez a Carrefour non è escluso affatto un nuovo tentativo subito dopo le elezioni presidenziali. Con Annibale-Amazon alle porte questa volta potrebbe andare  a buon fine spazzando via le resistenze di Alexandre Bompard.

In Germania è molto probabile che Aldi accelererà il progetto di integrazione (fusione)  tra le due catene (ALDI nord e ALDI sud) divise dal 1961 per divergenze nella famiglia.  La ragione è sempre la stessa. Concorrenza e investimenti per innovarsi non sono alla portata di tutte le insegne. Neanche delle più forti.

Mercadona ha punti di forza che la rendono unica e apprezzata da oltre 40 milioni di consumatori spagnoli. Innanzitutto l’idea che la merce deve percorrere il minor tragitto possibile da dove viene prodotta al punto vendita. Le grandi marche non sono centrali (e questa  è musica per Amazon). La  sua MDD e l’every day low price, assieme ad una buona qualità percepita dal consumatore costituiscono la chiave del suo successo. E della sua compatibilità con Amazon. Mercadona resta  un punto di riferimento per tutti gli operatori della GDO. Come lo è Esselunga, pur con un taglio molto diverso, in Italia. Non è un caso che Bernardo Caprotti pensava proprio a Mercadona come unica insegna in grado di acquisire la “sua” azienda per riuscire a mantenerla allo stesso livello. Per Amazon si tratterebbe di un’operazione simile a  quella portata a termine negli USA nel 2017 con  Whole Foods Market.

L’obiettivo di Amazon, allora come oggi non è cambiato. Rendere sempre meno evidenti  i confini tra on line e off line puntando decisi verso un modello che li comprenda entrambi. L’unichannel di cui ho già scritto parlando poco tempo fa dei progetti di Carrefour in Francia (https://bit.ly/3og5eZH). Jeff Bezos ancora una volta sceglie il meglio su piazza ed è disposto a pagarlo. Non credo proprio che si fermerà qui.

Il Covid e le accelerazioni che ha provocato sul piano del business della distribuzione alimentare e non alimentare hanno rappresentato un elemento importante di riflessione. Da una parte chi ha colto l’accelerazione ma l’ha inquadrata in un fenomeno destinato a tempi comunque ancora lunghi per i quali c’è tutto il tempo per attrezzarsi. Dall’altra chi ne ha intuito la potenza esplosiva, i rischi e l’irreversibilità.

Per il nostro Paese questa operazione conferma la necessità di continuare sulla strada delle concentrazioni per la GDO fondamentale per innovare il comparto. È vero che le nostre catene, anche quelle più piccole sono in grado di competere con chiunque nei loro territori a condizioni attuali. Ma la morsa   tra discount e rete globale non gioca a favore della frammentazione. Per ora però solo Conad sembra averlo capito.

Quello che è chiaro è che Amazon punta, per crescere nel retail fisico, alle insegne più performanti e potenzialmente proponibili globalmente. Non compra tanto per comprare.  E da noi le insegne con queste caratteristiche si contano sulle dita di una mano. E forse non servono nemmeno tutte le dita….

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