Walmart vs. Amazon. La sfida tra i due giganti continua.

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“Siamo in una posizione unica per servire i nostri clienti indipendentemente da  come vogliono fare acquisti, il che alimenterà la nostra crescita”, ha affermato Doug McMillon, presidente e amministratore delegato di Walmart Inc. alla riunione annuale con gli investitori. “Mentre cresciamo, miglioreremo il nostro margine operativo attraverso gli incrementi  della produttività e il nostro business mix migliorando il nostro margine operativo, investendo sulle priorità programmate”.

Crescere è il mantra. L’ossessione di chi vuole essere il numero uno. Ogni settimana, circa 240 milioni di clienti visitano più di 10.500 negozi e i suoi numerosi siti web di e-commerce in 20 paesi. Con un fatturato dell’anno fiscale 2023 di 611 miliardi di dollari, Walmart impiega circa 2,1 milioni di collaboratori in tutto il mondo. L’azienda sta reingegnerizzando la sua supply chain.  Il risultato punta a migliorare la fase di preparazione delle scorte, dell’inventario e il flusso, indipendentemente dal fatto che i clienti acquistino nei negozi, ritirino la merce ai loker  o tramite la consegna a domicilio.

Walmart ha presentato l’innovazione della sua  logistica nel suo centro di distribuzione regionale di Brooksville, in Florida. Un sistema che utilizza una combinazione di dati, software e robotica. In questo modo l’azienda ha spiegato come l’aumento dello stoccaggio degli articoli consenta al centro di distribuzione di fornire un servizio di consegna più coerente, prevedibile e di qualità superiore a negozi e clienti e di reagire più rapidamente alla domanda. I negozi si stanno trasformando. Oltre  da luogo tradizionale per acquisti diventano anche centri di evasione ordini e stazioni di consegna. I centri di distribuzione e di evasione ordini contengono un mix di articoli, da fornitori e venditori. Non necessariamente trattati da Walmart. Ciò consente all’azienda di ottimizzare le sue risorse in modo più flessibile ed efficiente.

L’annuncio è stato chiaro: “entro la fine dell’anno fiscale 2026, Walmart ritiene che circa il 65% dei negozi sarà servito dall’automazione, circa il 55% del volume del centro di evasione ordini passerà attraverso strutture automatizzate e le medie dei costi unitari potrebbero migliorare di circa il 20%”. Meno lavoro manuale (con minor costo del lavoro complessivo), più lavoro specializzato e meglio retribuito. Il presidente e CEO di Walmart Inc. McMillion ha dichiarato: “Siamo un grande rivenditore  guidato dalle scelte delle persone e alimentato dalla tecnologia. Le prime costituiscono lo  scopo, i valori, la cultura, le opportunità e la comunità di appartenenza. Serviamo i nostri clienti  creando contemporaneamente opportunità di lavoro. Opportunità che trasformano i semplici posti di lavoro in carriere professionali. Così i nostri collaboratori sono messi in condizione di realizzare il loro potenziale”.

John David Rainey, vicepresidente esecutivo e direttore finanziario di Walmart ha dichiarato “Guardando a dove siamo oggi, riteniamo che la crescita delle vendite di circa il 4% e la crescita del reddito operativo a un ritmo più veloce resta l’obiettivo corretto nei prossimi 3-5 anni. Gli investimenti che abbiamo fatto ci hanno posizionato bene e sono in grado di generare una crescita costante e sostenuta a margini più elevati. 130 miliardi di dollari di vendite quindi che si aggiungeranno ai 600 miliardi di dollari oggi”.

Il suo capo, Doug McMillon  è un personaggio che punta in alto. Ha preso le redini del colosso della vendita nel 2014, dopo aver iniziato la sua carriera in Walmart scaricando camion da adolescente. Consigliere di Trump viene dato per prossimo senatore e addirittura con un sogno nel cassetto: puntare alla candidatura alla Presidenza degli USA nel 2032 per i repubblicani. L’obiettivo di Walmart è diversificare gli investimenti anche in altri comparti che contribuiscano alla tenuta e alla crescita dei margini. Lo impone la competizione globale, soprattutto con Amazon. Da qui le voci di un possibile interessamento su TikTok e su altre realtà funzionali alla sua crescita.

Il presidente e CEO di Walmart USA John Furner componente l’Executive Committee  ha ribadito  che con i nuovi centri di evasione ordini “si potranno raddoppiare il numero di ordini che siamo in grado di  processare in un giorno, il che significa che le consegne arriveranno a casa del cliente più velocemente che mai”. Non a caso questo annuncio arriva dopo che Walmart ha  ridotto in cinque dei suoi magazzini di e-commerce negli Stati Uniti, più di 2.000 posizioni di lavoro. Secondo  D.A. Davidson Senior Research Analyst Michael Baker i costi del lavoro rimangono un punto di attenzione  per Walmart.

L’analista Arun Sundaram è convinto che Walmart stia davvero entrando in una nuova fase ora che il contesto organizzativo  dopo la pandemia sta iniziando a normalizzarsi. “La supply chain stanno migliorando. L’inflazione sta scendendo. Quindi penso che a  Walmart, ora possano concentrarsi sulla crescita dei margini, al contrario del modello di crescita a tutti i costi che ha caratterizzato la fase precedente e durante la pandemia.

Agli investitori non interessa  solo la  crescita del fatturato, ma anche un’espansione del margine.  Un punto chiave anche per le imprese della GDO italiana. E questo verrà in gran parte dall’automazione all’interno dei  centri di distribuzione e nei negozi. Verrà anche dal taglio dei costi in diverse parti delle attività e da tutte quelle attività alternative che generano profitti aggiuntivi. “Walmart non è più solo un rivenditore tradizionale. Sta percorrendo nuove strade. Vende dati, servizi di terzi man mano che il suo mercato online cresce. Sta diventando più grande nell’assistenza sanitaria, nei servizi finanziari. Si tratta di flussi di business a margine molto più elevati rispetto alla vendita al dettaglio. E questo aiuterà Walmart ad aumentare i suoi margini operativi a lungo termine” sostiene Sundaram.

“Walmart punta a diventare un vero rivenditore unichannel. Molte persone continuano a fare  acquisti solo all’interno dei negozi Walmart. Ma i numeri confermano che stanno raddoppiando   sia il loro business in-store che il loro business online. Per il loro business online, non vogliono essere solo un mercato per i loro prodotti. Vogliono anche essere una piattaforma simile ad Amazon. Hanno anche introdotto un programma basato su abbonamento chiamato Walmart Plus. Stanno cercando di attirare più clienti a reddito più elevato a quel modello di abbonamento, simile al modello Prime di Amazon. E penso che man mano che crescono, questo mercato online sarà di buon auspicio sia per le loro vendite in-store, sia per le loro vendite online, sia per questi flussi di profitto alternativi di cui parlavo prima. Più venditori attirano nel loro business online, più acquirenti attirano nel business online, più è probabile che gli inserzionisti vogliano fare pubblicità su walmart.com. E questo è un modo in cui penso che aumenteranno i margini a lungo termine” conclude Sundaram.

Walmart, di fronte alla sfida lanciata da Amazon ha risposto colpo su colpo. Innanzitutto comprendendo la qualità dell’avversario e inseguendone le mosse innovando, attraverso la tecnologia,  servizi e organizzazione e dotandosi di un management giovane e adatto a ingaggiare quella sfida. Se la GDO italiana non riflette sugli stimoli e sulle sperimentazioni che i migliori nel mondo mettono in circolo e continua a perdersi alla ricerca di alibi sulla sua specificità temo che, salvo lodevoli eccezioni, non  finirà da nessuna parte.

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